La bellezza di Napoli è un sentimento, un’emozione, custodita tra arte e cultura per le strade della città. E’ il posto in cui i difetti di una città si dimenticano nell’istante in cui la guardi, perché qui tutto è vita, sogno, speranza e passione. E’ una città non convenzionale, alternativa, artistica, capace di sorprendere con la sua identità immutata nel tempo.
Passeggiare lungo le strade di questa città vi permetterà di immergervi nella storia, in epoche diverse, presenti ad ogni angolo e sarete circondati da panorami meravigliosi, da un’antica tradizione gastronomica e da uno stile di vita teatrale ed originale.
Abbandonate ogni pregiudizio e la città vi stupirà, rapirà i vostri sensi con i suoi profumi e le sue vedute.
Anche Stendhal ne rimase incantato:
“Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo”. Non c’è un vicolo o un palazzo che non valga una visita.
Le cose da fare a Napoli sono veramente tante, come in ogni città ricca di storia e arte. Per districarvi in questo labirinto culturale, ecco le 10 cose da fare e vedere assolutamente durante una visita a Napoli.
Non è una guida esaustiva ovviamente, ma contiene quei gioielli noti della città che non puoi trascurare.
1. PIAZZA DEL PLEBISCITO
Piazza del Plebiscito rientra ovviamente a pieno titolo tra le cose da vedere a Napoli. Con una superficie di circa 25mila metri quadrati è la più grande piazza di Napoli e tra le più grandi d’Italia. È delimitata dallo scenografico colonnato della Basilica Reale Pontificia San Francesco da Paola e dall’elegante Palazzo Reale. Si trova nel centro di Napoli, incastonata tra la collina di Pizzofalcone, via Toledo e il quartiere di Santa Lucia. Al centro della piazza, troviamo le due statue equestri raffiguranti Carlo III di Borbone e suo figlio Ferdinando I.
Dopo aver scattato le foto non perdetevi una visita al famoso Gran Caffè Gambrinus, storico caffè letterario frequentato da artisti come Ernest Hemingway, Oscar Wilde e Gabriele d’Annunzio.
Per gli amanti del caffè, vicino la piazza potete bere un eccellente caffè napoletano dal “caffè del professore”, un locale piccolo ma con un profumo intenso.
Una cosa imperdibile, per coloro che passeggiano lungo questa piazza è attraversarla bendati. L’obiettivo, riuscire semplicemente a passare attraverso le due statue, qualcosa di apparentemente semplice ma vi assicuro che si è dimostrato essere “misteriosamente” difficile.
2. BORGO SANTA LUCIA
Il borgo Santa Lucia sorge ai piedi di Monte Echia: un blocco di tufo obbliga lo sguardo a sollevarsi per la sua bellezza accecante del colore ocra, con uno spettacolo senza tempo.
Il sole cerca di farsi strada nel tufo scavato, con immagini di un quartiere ormai ricco con un nugolo di locali e trattorie tradizionali napoletane, un agglomerato di folla che passeggia al cospetto del mare e dell’imponente Castel dell’Ovo sullo sfondo, ma i suoi vicoli, a noi napoletani ci riportano al ricordo dei scugnizzi scalzi, all’eco delle risate e dei vestiti umidi di acqua del mare.
Qui hanno vissuto Luciano De Crescenzo (in via Generale Giordano Orsini al civico 40), ed altri artisti come Massimo Ranieri, Bud Spencer e Vincenzo Gemito che venne qui per realizzare l’opera il Pescatoriello, ispirandosi agli scugnizzi locali.
In ambito gastronomico, va anche sottolineato che un celebre piatto della cucina campana, il polpo alla Luciana, porta il nome in onore del borgo stesso, i cui abitanti sono conosciuti come Luciani.
3. CASTEL DELL’OVO
Quest’area di Napoli oltre ad avere posizione del castello indubbiamente scenografica è anche ricca di leggende.
Una delle più famose è sicuramente Partenope: la dea sirena umanizzata al punto di morire per amore e perciò simbolo di un destino tragico.
La città è stata edificata sul suo sepolcro, dunque a Megaride, dove si narra che Partenope venne a morire e che diede il nome alla città “Partenope”, per poi diventare Neapolis ed infine Napoli.
Del castello va ammirata la sua struttura architettonica e la posizione, perché per il resto il castello è un pochino spoglio, anche se all’interno vengono organizzate mostre con ingresso gratuito.
Nei pressi del castello è presente una delle più belle e lussuose strade di Napoli, ricche di alberghi e ristoranti, dove potete gustare una bibita e passeggiare sul lungomare.
4. PALAZZO REALE
Palazzo Reale di Napoli è una delle quattro residenze usate dalla casa reale dei Borbone di Napoli, le altre tre sono la reggia di Capodimonte, la reggia di Caserta e la reggia di Portici.
Questa è una delle tappe importanti, per gli amanti della storia, delle leggende e dei fantasmi. Passando di notte per le strade vicine al palazzo, si possono scorgere dalle finestre le luci delle feste e le ombre dei danzanti delle feste organizzate dalla regina Maria Carolina di Borbone, sposa di Ferdinando II. L’architetto incaricato di costruire il Palazzo Reale fu Domenico Fontana, noto presso la corte papale di Sisto V, che si era già occupato di adornare le Piazze della città di Roma.
5. BASILICA DI SAN FRANCESCO DI PAOLA
La basilica è situata in Piazza del Plebiscito. La sua storia ci riporta all’arrivo di Gioacchino Murat a Napoli che ordinò, in quest’area, l’abbattimento di tutti gli edifici e la costruzione di una piazza che avrebbe dovuto prendere il nome di Gran Foro Gioacchino.
I lavori iniziarono nel 1809 ma non vennero mai portati a compimento a seguito della cacciata di Gioacchino Murat da Napoli e la restaurazione della corona borbonica. Ritornato in città, Ferdinando I delle Due Sicilie decise di onorare la figura di san Francesco da Paola, che lo aveva protetto e riportato sul trono di Napoli, progettando la costruzione di una chiesa al centro del porticato. Tutto a patto che il tetto non fosse più alto di quello di Palazzo Reale posto di fronte.
Ci vollero quasi trent’anni per la sua costruzione. L’architettura ricorda quella del Pantheon di Roma mentre, per la realizzazione del colonnato, si ispirarono a quello di San Pietro.
6. MASCHIO ANGIOINO o CASTEL NUOVO
Anche il maschio angioino rappresenta simbolicamente Napoli. S’innalza nella maestosa Piazza Municipio, dando le spalle al golfo di Napoli. Il luogo in cui ora si trova il maschio angiono fu scelto dai Romani come punto per assediare la città. Dopo vari secoli Carlo I D’Angiò volle una residenza alternativa al preesistente Castel Capuano e così diede inizio ai lavori di edificazione di questa straordinaria fortezza completati dopo pochissimi anni.
La fortezza Angioina, Aragonese e Borbonica ne ha passate veramente tante nel corso della sua vita: bombardamenti, saccheggi, incendi, guerre ed infine l’abbandono. Attualmente location prediletta per chi desidera sposarsi civilmente.
Famosa è la presenza della cella detta “cella del coccodrillo” che, secondo la leggenda, avrebbe ospitato un enorme esemplare di questi rettili che si cibava dei nemici dei regnanti e degli sfortunati amanti della regina Giovanna II.
7. VIA TOLEDO
Se durante il soggiorno a Napoli ci si vuole ritagliare un po’ di tempo per lo shopping, via Toledo è il posto giusto. Ci sono negozi e sfumature culturali ad ogni angolo, gli odori di bar e pasticcerie. Consiglio di mangiare la sfogliatella di Pintauro e un cioccolatino di Gay-Odin,
In passato i vicoli di via Toledo sono stati percorsi da acquavitari, spazzaturai, acquaiuoli e lustrascarpe. La via comincia da piazza Trieste e Trento e giunge a piazza Dante. Una sosta doverosa, in via Toledo, è al Palazzo Zevallos. Questo edificio fu costruito da Cosimo Fanzago su commissione della famiglia fiamminga Zevallos.
8. GALLERIA UMBERTO I
La Galleria Umberto I è uno dei simboli indiscussi di Napoli ed aveva una funzione commerciale, sociale, ma anche monumentale.
Non poteva sfigurare rispetto alle bellezze artistiche presenti nei suoi pressi come il teatro San Carlo e Palazzo Reale.
Venne costruita negli stessi anni in cui a Parigi, Gustave Eiffel realizzava la sua famosa Torre Eiffel e si decise di dedicarla a Umberto I d’Italia, come omaggio in ricordo della sua presenza durante l’epidemia di colera che mostrò l’esigenza di un “Risanamento” della città.
Ha ben quattro ingressi e venne progettata con quattro edifici collegati tra loro da una grande copertura in vetro e ferro, sormontata da una cupola che arriva a 57 metri d’altezza. L’idea era quella di creare uno spazio pubblico che fungesse da galleria commerciale e monumentale.
Nella Galleria è presente il Salone Margherita, il più importante salotto culturale di Napoli che accolse personalità di spicco come: Matilde Serao, Salvatore Di Giacomo, Gabriele D’Annunzio e Eduardo Scarfoglio. Nato sulla scia dei café chantant i menù erano scritti in lingua francese.
9. TEATRO SAN CARLO
Accanto a Piazza del Plebiscito, simbolo della città di Napoli, sorge il tempio lirico italiano, sinonimo di lusso, eleganza e classe.
Il Teatro San Carlo di Napoli è inserito tra i 10 teatri più belli al mondo ed è uno dei più antichi e prestigiosi teatri d’Europa ancora attivo, con una data di nascita che anticipa di 41 anni la Scala di Milano e di 55 la Fenice di Venezia.
Costruito per volontà del Re Carlo III di Borbone che desiderava donare lustro alla città di Napoli e collegato al Palazzo Reale tramite una porta posta sul retro del palco reale. Il passaggio fu costruito per permettere al Re di accedere agli spettacoli senza doversi far riconoscere dalla folla in strada.
10. QUARTIERI SPAGNOLI
Ci sono luoghi a Napoli, che costituiscono una micro città nella città, con le proprie regole e il proprio modo di vivere ed è un bel modo per immergersi ancora di più nella Napoli vera, dove nessuno spazio è sprecato, con le porte dei bassi (le case napoletane a piano terra) sempre aperte e le persone che chiacchierano da una finestra all’altra. Uno dei primi a parlare dei bassi sarà Boccaccio con la Novella di Andreuccio da Perugia.
Anche il mondo della canzone napoletana ha trovato l’ispirazione giusta ai quartieri spagnoli di Napoli. La protagonista della canzone “Tammurriata nera” per esempio è nata ai Quartieri spagnoli. Nel grande cinema, furono ambientati diversi film come “Matrimonio all’italiana” di Vittorio De Sica interpretato da Sofia Loren e Marcello Mastroianni.
Questo quartiere è nato durante il viceregno spagnolo per ospitare i soldati. inizialmente erano un paradiso terrestre ma poco dopo fu trasformato in un quartiere malfamato, a causa dello schema urbanistico di vicoli e alti caseggiati a più piani, suddivisi in piccoli appartamenti che, in origine, erano i dormitori dei militari. Oggi i Quartieri Spagnoli stanno vivendo un periodo di rinascita. Qui si può mangiare in una tipica trattoria napoletana, la famosissima Nennella, dove la vince la pasta con le patate.